Storia delle AdM

L’importanza strategica del programma delle Autostrade del Mare (Motorways of the Sea – MoS) è stata riconosciuta e ribadita ripetutamente dalle massime istituzioni europee. Ripercorrendo gli eventi principali che hanno portato alle attuali decisioni comunitarie relative alla Rete Trans-Europea dei Trasporti (TEN-T) è possibile comprendere il ruolo strategico giocato dalle Autostrade del Mare all’interno del quadro delle politiche comunitarie per il trasporto e la logistica.

Il percorso che ha portato alla nascita delle Autostrade del Mare inizia con l’introduzione del concetto di Rete Trans-Europea dei Trasporti (TEN-T) all’interno del Trattato di Maastricht del 1992. Obiettivo della TEN-T è promuovere una nuova politica di trasporti integrata ed intermodale in grado di implementare e potenziare i collegamenti marittimi tra gli Stati membri dell’Unione Europea.

Con la successiva adozione da parte della Commissione del Libro Bianco dell’Unione Europea sui Trasporti, nel 2001 inizia a delinearsi il quadro effettivo della situazione dei trasporti e viene presentato un ambizioso programma di azioni comuni all’interno del quale le Autostrade del Mare possono rivestire un ruolo strategico per lo sviluppo e il potenziamento dell’intermodalità tra gli Stati.

In linea con le politiche comunitarie, sempre nel 2001, l’Italia redige Il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica con il duplice scopo di effettuare una prima analisi sul sistema dei trasporti italiano e proporre soluzioni ai problemi identificati come prioritari. Il documento contiene uno specifico riferimento al progetto delle Autostrade del Mare (in sintonia con le proposte già emerse a livello europeo) e individua le potenzialità del trasporto marittimo di corto raggio nel rendere più efficiente il traffico delle persone e delle merci.

Nel mese di febbraio 2002 viene istituito a livello comunitario il Gruppo di Alto Livello per la Rete Trans-Europea dei Trasporti, mediante il quale la Commissione seleziona i progetti che interesseranno la rete di trasporto fino al 2020, con l’obiettivo generale di completare il mercato interno e rafforzare la coesione economica e sociale del continente europeo. Uno dei principali compiti del Gruppo, presieduto da Karel Van Miert, è individuare, valutando le singole proposte avanzate dagli Stati membri e dai Paesi in via di adesione, un ristretto numero di progetti identificati come prioritari per le reti di trasporto dell’Unione allargata.

L’esito di questa selezione viene pubblicato il 30 giugno 2003 in un report all’interno del quale le Autostrade del Mare risultano il Progetto Prioritario 21 (PP21 “Motorways of the Sea”).

Preso atto del report Van Miert, il primo ottobre 2003, in sede di Consiglio europeo, la Commissione presenta una proposta di revisione delle reti trans-europee che seleziona i progetti prioritari in una prospettiva di Master Plan allargato ai nuovi Paesi Comunitari. Successivamente, i Ministri europei dei Trasporti guidati dalla Presidenza italiana approvano la lista dei 30 progetti prioritari sulla base di un accordo politico adottato con procedura di codecisione del Parlamento e del Consiglio Europeo nella seduta dell’11 marzo 2004 (decisione n. 884 del 2004 che aveva modificato la precedente n. 1692 del 1996 sulle Linee Guida per lo sviluppo delle reti trans-europee).

Nel giugno 2006, la Commissione Europea pubblica il Libro Verde “È assurdo definire Terra un pianeta composto per lo più da oceani”, che istituzionalizza la visione europea relativa alla futura politica marittima. Il documento punta a suscitare un dibattito sulla politica marittima dell’UE e, all’interno della strategia di Lisbona, cerca di stabilire un corretto equilibrio tra le dimensioni economica, sociale ed ambientale dello sviluppo sostenibile.

Ultimo aggiornamento al 21/04/2016