Con Connettere l’Italia, il nuovo piano strategico per la mobilità del Paese, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha promosso lo sviluppo di un sistema logistico e dei trasporti sostenibile, fondato sulla integrazione modale e sull’intermodalità, sulla valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente e sulla realizzazione di nuove infrastrutture che siano innanzitutto “utili e condivise”. Questo sistema logistico è volto a migliorare l’accessibilità di tutto il territorio, sia in ambito nazionale, sia connettendosi efficientemente con l’Europa ed il Mediterraneo, supportando così il miglioramento della qualità della vita delle aree urbane e lo sviluppo dei sistemi e delle filiere produttive nazionali. Da tale visione integrata nasce dunque l’imponente piano da 123 miliardi di euro, con cui Connettere l’Italia delinea un disegno armonico, basato da un lato su grandi opere epocali, quali i grandi tunnel di base alpini, dall’altro su un intervento diffuso di upgrade della rete stradale e, soprattutto, della rete ferroviaria per raggiungere gli standard prestazionali europei e rendere questa alternativa più competitiva ed efficiente e, infine, su interventi puntuali, ma coordinati a livello centrale, sui nodi urbani, aeroportuali e portuali. Ma quello infrastrutturale è solo uno dei tre capisaldi su cui ci si è concentrati per connettere l’Italia ed il Mezzogiorno: incentivi e semplificazione di norme, procedure e governance sono gli altri due. L’implementazione di questo disegno sarà in grado di cambiare radicalmente accessibilità e grado di connessione del sistema logistico, produttivo, economico e sociale del paese e, di conseguenza, avrà un grande impatto sulla entità e la geografia dei flussi di passeggeri e merci.
Il Mezzogiorno d’Italia si trova dinanzi a nuove opportunità di riposizionamento e di relativo rilancio, grazie allo sviluppo di un sistema di mobilità e logistica teso da un lato a sviluppare l’interconnessione tra i poli ed i nodi meridionali e, dall’altro, ad accorciare le distanze con l’Europa ed a valorizzare la centralità nel bacino del Mediterraneo. Estensione al sud dell’ Alta Velocità di Rete, completamento e messa in sicurezza dei principali assi viari, sistemi di metropolitane e reti ferroviarie urbane, collegamenti di ultimo miglio di porti e aeroporti, aree logistiche integrare e Zone Economiche Speciali (ZES) costituiscono i principali assi di intervento su cui costruire questo nuovo sistema logistico. Già oggi si registrano i primi risultati decisamente positivi, invertendo una tendenza che vedeva il Mezzogiorno sempre più staccato dal resto d’Italia. Nel periodo 2014-2020 l’Italia ha finalmente ricominciato a crescere ed il Meridione ha tenuto il passo come e più del resto d’Italia: PIL +3,9% a fronte di un +3,1% a livello nazionale e movimentazione di merci in ambito portuale +7,2%, di poco superiore al dato nazionale nonostante la contrazione registrata dagli hub di transshipment .
La giornata di confronto mira a confrontare il programma di interventi finanziati per la logistica del mezzogiorno con i fabbisogni delle imprese nella prospettiva di sostenere e alimentare lo sviluppo economico e sociale di questa fondamentale area del Paese.